L’amministrazione comunale di Selvino in collaborazione con l’Associazione “Oter”

promuove presso la Biblioteca Comunale
“Alla scoperta di Sciesopoli”

dalle ore 10:00
ogni Martedì di Luglio 4, 11, 18, 25
e di Agosto 1, 8, Giovedì 17, 22, 29

mostra “Sciesopoli, la colonia dei bambini ebrei”
a cura dell’archivista Bernardino Pasinelli
e grazie all’Associazione Figli della Shoah,
proiezione di video storici a cura del regista Enrico Grisanti
dell’Associazione “Children of Selvino” Nonprofit Organization

Prenotazione Tel. 0345 21020 – info@associazioneoter.com

Estate 2017 alla scoperta di Sciesopoli a SelvinoAttività a pagamento su prenotazione Tel. 0345 21020 – info@associazioneoter.com


SELVINO-SCIESOPOLI, 1945-1948: UNA STORIA UNICA AL MONDO

Dopo la Shoah il ritorno alla vita.
Più di 800 bambini orfani ebrei sopravvissuti ai campi di sterminio, devastati nel corpo e nello spirito, a Selvino hanno ritrovato il piacere della vita, del gioco, della scuola.

Luogo della memoria
Sciesopoli è stata, dopo la Seconda Guerra Mondiale, rifugio e centro di riabilitazione ed educativo per più di 800 bambini. L’edificio, realizzato negli anni Trenta dall’arch. Vietti Violi, ospitava la colonia fascista di Selvino. Sciesopoli accolse tra le sue braccia quegli 800 bambini provenienti dall’Europa orientale, sopravvissuti ai campi di sterminio e alla Shoah, offrendo la cura per la loro rinascita. Quei bambini erano stati raccolti, in condizioni disperate, dalle truppe alleate ai margini dei campi di concentramento. La colonia del fascismo, persecutore degli ebrei, vide il riscatto civile. Essa funzionò come un kibbutz formativo e organizzò per quei giovani il ritorno in Palestina. A “Sciesopoli” furono accolti, dal settembre 1945, da Moshe Zeiri (Direttore di Sciesopoli) e dagli istruttori ed educatori della Brigata Ebraica. 

Una targa in metallo …

accesso Sciesopoli
Molti di loro, andati a vivere in Israele nel kibbutz Tzeelim, hanno fatto ritorno a Selvino nel 1983. Allora venne stabilito il gemellaggio tra la città di Selvino e il kibbutz Tzeelim. Una targa di metallo dorato fu apposta ai muri di “Sciesopoli”: “In questa casa a Selvino sono stati accolti nel periodo 1945-1948 circa 800 bambini e ragazzi scampati allo sterminio, reduci dai ghetti e dai campi della morte. Qui hanno ritrovato la gioia di vivere e la fiducia nell’uomo di cui erano stati privati. Qui hanno appreso la lingua dei loro antenati, la lingua della Bibbia. Qui sono stati preparati a una nuova vita nella loro patria, Israele. Qui hanno imparato a conoscere e amare il cuore generoso del popolo italiano. Questa targa è dedicata a tutti coloro che hanno contribuito al successo di tale opera umana ed educativa”. Nell’aprile 2016 è stato rinnovato questo gemellaggio tra Selvino e Tzeelim dopo che nel settembre 2015 alcuni dei Bambini di Selvino (con figli e nipoti) erano tornati a Sciesopoli, in occasione di un grande ed emozionante convegno.

Eshkol (Tzeelim) Per la colonia “Sciesopoli” di Selvino passò la maggior parte dei profughi bambini ebrei.

“ACCOGLIENZA” fu il motto di Selvino democratica e antifascista in risposta contro ogni forma di razzismo e di antisemitismo.
Dopo il 1948 “Sciesopoli” divenne un centro di accoglienza per bambini disagiati, vi si costituì una scuola pubblica, vi si curarono
quelli ammalati. Così continuò la sua esistenza fino al 1984.
Il futuro di Sciesopoli dipenderà dal nostro ricordo, dalle nostre testimonianze ed è per questo che è importante ricordare a bambini e adulti di tutto il mondo questa straordinaria storia di umanità.

Estate 2017 alla scoperta di Sciesopoli a Selvino

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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