Il 17 settembre 2016, Sidney Zoltak, uno dei “bambini di Selvino”, è tornato dal Canada, dove vive, in visita a Selvino per un incontro con l’Amministrazione Comunale, con il vice sindaco Paolo Carrara, i rappresentati del FAI della provincia di Bergamo, Walter Mazzoleni figlio del custode della Sciesopoli che trascorse la sua infanzia con i ragazzi ebrei, don Adriano Peracchi nipote del parroco di Selvino nel periodo in cui a Selvino furono accolti i bambini ebrei, la scrittrice Aurora Cantini che ha letto una sua poesia dedicata a Sciesopoli, Enrico Grisanti in rappresentanza del comitato che si sta impegnando  per salvare la memoria di Sciesopoli – la Casa dei Bambini di Selvino.

L’incontro più importante e significativo si è svolto con i ragazzi delle scuole medie di Selvino che hanno posto a Sidney numerose domande sulla sua vita e la sua storia di sopravvissuto allo Shoah e alla persecuzione razziale nazifascista.
Questo grazie agli insegnanti che hanno preparato così bene i loro studenti all’incontro con Sidney.

Un grazie speciale a Sidney che ha accetSidney Zoltak firma per il FAItato volentieri di tornare a Selvino per incontrare i ragazzi delle scuole.
Inoltre Sidney ha voluto firmare il censimento del FAI “I luoghi del cuore” per salvare l’edificio di Sciesopoli e preservare la memoria della sua emblematica storia di salvezza e di bene, quando, tra il 1945 e il 1948, accolse 800 bambini ebrei e diede loro una casa, un sorriso, una lingua comune, una cultura e soprattutto tanta amicizia, come ci ha detto Sidney stesso.
Perché Sciesopoli fu allora un luogo del cuore.

Un bel cielo blu e un bel sole hanno accolto la visita di Sidney Jehoshua Zoltak a Selvino.

Sidney Zoltak incontra i ragazzi delle scuole a Selvinoimg_20160917_124713 img_20160917_124557 img_20160917_150941

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Abbiamo già parlaimg_20160917_151110to di lui in altri due post pubblicati in questo sito.
In particolare abbiamo narrato la sua storia, così come Sidney l’ha scritta in un suo libro, pubblicato nel 2013 in inglese: “My Silent Pledge: a Journey of Struggle, Survival and Remembrance”.

La personalità gentile di Sidney Zoltak ha catturato i ragazzi che sono stati attentissimi alle sue risposte, espresse in un italiano preciso e comprensibile a tutti.
Sidney ha detto che nel mondo ci sono tante cose brutte e spesso si parla solo di quelle. A Selvino invece è successa una cosa bella, il ritorno alla vita dei bambini sopravvissuti alla Shoah. Un storia che non va tenuta segreta, ma va fatta conoscere, perché è un segno di speranza e bisogna raccontarla, come egli fa da molti anni.

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