Bibliografia su Sciesopoli, la casa dei Bambini di Selvino

In rilievo il libro di Aharon Megged, “Il viaggio verso la Terra Promessa. La storia dei bambini di Selvino“, Milano, Mazzotta, 1997.

Il-viaggio

  • Avraham Aviel, Un villaggio chiamato Dowgalishok: il massacro di Radun e Eishishok, Vallentine Mitchell, 2006
  • Avraham Aviel, Freedom & Loneliness (Libertà e solitudine), Kotarim International Publishing ltd, Israel, 2008
    [It is May 1945; World War II has just ended. The few Jews who were left at that time in Europe, who have survived the valleys of death and the concentration camps made great efforts to return to their homes. They were soon to discover that they had nowhere to return to; their houses had been destroyed and their families murdered. Determined to find a new home, they struggled to reach the shores of their ancient homeland – Eretz Israel. A pag. 85 e 87 si cita Sciesopoli]
  • Sergio Baldi (a cura di), Memorie e immagini di assistenza e solidarietà, Istituto di Assistenza ai Minori ed agli Anziani, Nexo, Milano, 2003
  • Bollettino statistico mensile, Torino, 1940 [in cui si cita Sciesopoli]
  • F. Bucci, Periferie e nuove urbanità, Electa, 2003 – 223 pagine
    [Presentazione dei risultati della ricerca strategica del Politecnico di Milano sulla ridefinizione delle periferie urbane metropolitane. Progetti integrati sui temi della casa e delle grandi opere infrastrutturali e della vita associata svolta dal Dipartimento di Progettazione dell’Architettura in collaborazione con altri Dipartimenti dell’Ateneo.
    All’interno si cita il Progetto di riuso a residenza per anziani dell’ex colonia montana Sciesopoli di Selvino, Bergamo, di Gian Domenico Salotti, Manfredo Manfredini, Fulvio Valsecchi con Roberto…”]
  • Cities of childhood: Italian Colonie of the 1930s, Architectural Association (Great Britain), 1988 – 88 pagine
    [A pag. 82 si parla di Sciesopoli progettata da Paolo Vietti Violi]
  • Consiglio nazionale delle ricerche, La Ricerca scientifica, Volume 6, Parte 2, 1935
    [include il “Calendario delle riunioni e dei congressi” e cita Sciesopoli come colonia assistenziale] 
  • Nir Donath, Im Tirtzu Zo Agada (“Questa potrebbe essere una fiaba”), 2015
    Scritto in ebraico, narra a partire dal sec. XVI la storia della famiglia dei genitori dell’autore, Noga Cohen e Reuven Donath, membri dell’organizzazione della casa di Sciesopoli
  • Giuseppe Finaldi, Mussolini and Italian Fascism, Routledge, 14/gen/2014 – 216 pagine
    [Fascism was one of the defining experiences of the European 20th Century. Within it many of the economic, political, social and cultural contradictions that had been brewing in the unprecedented transformation that European society underwent in the 19th and early 20th century came to a head. Mussolini, the man who most fashioned Italian Fascism, dramatically expressed the unease and the hopes of his age. To what extent can we compare Mussolini’s Italy to Hitler’s Germany or Stalin’s Russia? What legacy has the experience of Fascism left behind in Italy and in Europe? These and many more important questions are explored in Finaldi’s introduction to one of the most important movements of the European 20th Century. A pag. 68 si accenna a Selvino e all’Opera Nazionale Balilla].
  • Daniel Gorini, Patrimonio e paradosso: l’eredità di Sciesopoli, rivista “Una città” del 17 giugno 2014
  • Donato Grosser, Refugees and Rescuers in Fascist and Post Wr Italy (1933-1946), 2016, autoprodotto 
  • Sarah Kavanaugh, ORT, The Second World War and the Rehabilitation of Holocaust Survivors, Vallentine Mitchell, 2008 
    [This book centres on the role played by ORT in the rehabilitation of Holocaust survivors inside the Displaced Persons (DP) camps after the Second World War. A brief history of the ORT organisation is followed by the author highlighting ORT’s work during the 1920s and 1930s, using Berlin as a case study. The important and often life-saving work carried out by ORT workers inside the ghettos of Eastern Europe, primarily in Warsaw and Kovno, is then examined. The book then focuses on the liberation of the concentration camps, the set-up of the post-war allied zones of occupation, the establishment of the DP camps, and ORT’s arrival within them. The mature period of ORT’s work in the DP camps is then covered, looking at Belsen in the British zone of occupation and Landsberg in the American zone. The book also explores ORT’s work in Austria and Italy. The final chapter highlights the closure of the DP camps, the subsequent immigration of the DPs, and the creation of the State of Israel. A pagina 111 si parla di Sciesopoli e della presenza di centinaia di bambini ebrei dal 1946 al 1948 che raggiunsero la Palestina attraverso l’emigrazione illegale] 
  • Lorenzo Giacchero (a cura di), Una rondine fa primavera. Un legno arenzanese verso la Terra Promessa, Antica Tipografia Ligure, Genova, 2013 
  • Lorenzo Giacchero (a cura di), Come rondine al nido. A bordo della nave Rondine, Antica Tipografia Ligure, Genova, 2016 
  • Ya’akov Hollander, Ballata in memoria di Moshe Zeiri, musica, 2007
  • Yehudit Kleinman, The girl behind the eyes, Hasharon printing, Hfar Saba (IL), 2001, tradotto in italiano con il titolo La bambina dietro gli occhi. Storia di una ragazzina che resiste alla Shoah, Panozzo, 2018
  • Lambert M. Surhone, Mariam T. Tennoe, Susan F. Henssonow (a cura di), Selvino Children: Selvino, Holocaust, Ghetto, Concentration Camp, Jewish Legion, Aliya, Kibbutz (Inglese), Betascript Publishing, 2010 
  • Shaya Lichtenshtein, חיים מחדש (Rivivere) 
  • Lingua nostra, Volumi 2-3, Sansoni, 1940
    [a pag. 14 si accenna ai nomi con il suffisso “poli” come Sciesopoli, Alpinopoli, Autopoli, Marinopoli] 
  • Ya’akov Mariash, L’albero tagliato e il nuovo albero, ed. fuori commercio, 2012
  • Aharon Megged, The children’s journey to the Promised Land (The Story of Selvino’s Children), Tel Aviv, Am Oved Publishers, 1984, tradotto in italiano: Il viaggio verso la terra promessa. La storia dei bambini di Selvino, Mazzotta, Milano, 1997 
  • D. A. Milani, La Parola e il libro, Edizioni 1-3, 1933 [All’interno è citata la visita alla Sciesopoli nel febbraio 1933] 
  • Shmuel Milchman e Cheli Garty, “Il ragazzo da lì. Memorie di luce e ombra di Shmuel Milchman“, 2016 [in lingua ebraica] 
  • Elena Mucelli, Colonie di vacanza italiane degli anni ’30: architetture per l’educazione del corpo e dello spirito, Alinea Editrice, 2009
    [Le colonie di vacanza sorte sul territorio italiano durante il ventennio fascista rappresentano la testimonianza concreta dello sforzo intrapreso dal regime per realizzare il mito della razza e della supremazia nazionale intervenendo nell’educazione della gioventù ed esplorando, al tempo stesso, le potenzialità propagandistiche di questi nuovi edifici. Vi sono foto di Sciesopoli a p. 34] 
  • Placido Munafò, Enrico Mugianesi, Daniele Paciaroni, Lo stabilimento termale di Santa Lucia a Tolentino: storia, architettura e tecnologia, Alinea Editrice, 2009 – 312 pagine
    [Lo Stabilimento Termale “S. Lucia” di Tolentino, inaugurato il 5 giugno 1938, costituisce uno degli edifici più interessanti tra quelli costruiti nella Regione Marche durante il Ventennio. È uno dei primi esempi marchigiani di architettura moderna progettati da tecnici comunali su progetto di Filippo Amici, Ingegnere Capo dell’Ufficio Tecnico Comunale di Tolentino. L’edificio si colloca tra l’architettura termale e l’architettura moderno-razionalista. Evidenti sono i riferimenti formali con l’architettura razionalista internazionale e quella moderna italiana che il progettista adotta nel disegno della copertura e nell’adozione dei volumi porticati del fronte principale. Vi sono citazioni della colonia di Sciesopoli] 
  • Livia Noris, I ragazzi di Selvino: la rinascita dei ragazzi sopravvissuti alla Shoà, Ass. “Ada Ascarelli Sereni” Italia-Israele, Bergamo, 2006 (http://www.memoriaperbergamo.altervista.org/pdf/Selvino.pdf) 
  • Susan M. Papp, “Outcasts: A Love Story“, Dundurn, 2009, pp. 243-246 e 256-257 
  • Bernardino Pasinelli, mostra documentaria Sciesopoli colonia dei bambini ebrei di Selvino, 1945-1948, realizzata nel 2014
  • Bernardino Pasinelli, Sciesopoli, 1945-1948. La colonia dei bambini ebrei di Selvino, Quaderni di Archivio Bergamasco, n. 8-9, anni 2014-2015
  • Bernardino Pasinelli (a cura di) – altri autori Serena Furloni, Federico Mondini, Cosa avrei potuto fare? Storie di ebrei in Valle Camonica tra fuga e Resistenza, La Compagnia della Stampa, 2016, pp 216, illustrato, vedi pp. 139-192
  • Sally Patterson Tubach (a cura di), “Bernat Rosner e Fredric C. Tubach: Amici nonostante la storia. Dalle due sponde dell’Olocausto“, Feltrinelli, 2003, pp. 104-115
  • Agnoldomenico Pica, Nuova architettura italiana, U. Hoepli, 1936 – 412 pagine
    [A pag. 42 si cita Sciesopoli] 
  • Sergio Rebora e Cristina Sideri, Milano benefica. I ritratti dei benefattori e le carte della carità, Ist. di Assistenza ai Minori ed agli Anziani, Nexo, Milano, 2007
  • Yoel Reich, Tu hai portato la mia anima dal sottomondo, capitoli 18-19 dedicati a Selvino e al suo viaggio in Palestina
  • Shlomo Ronen, טליבנובקה (Telivanovka) 
  • Riccardo Schwamenthal, Alice racconta. Una famiglia ebrea in fuga dai nazifascisti da Vienna a Ferramonti a Bergamo, 1993 (anche in Klaus Voigt, Zuflucht auf Widerruf: Exil in Italien, 1933- 1945, Volume 2) 
  • Riccardo Schwamenthal, Testimonianze audio di alcuni abitanti di Selvino sui Bambini di Sciesopoli, intervist 18-11-1989, durata 9′ 6″
  • Yechiel Sharfer, דפי עד (Pagine eterne) 
  • Shmulik Shilo, “Personal story?”, 2007 
  • Francesco Spagnolo, Vite parallele: le storie con musica di Israel Adler, Simha Arom e Gary Bertini. Dal cuore dell’Europa a Tel Aviv, in “Diario della Settimana” del 24 gennaio 2003, e Gary Bertini, in “Diario della Settimana” del 17 marzo 2005
  • Peter Tarjan, Children Who Survived the Final Solution, iUniverse, 2004 – 276 pagine
    [The literature about the Holocaust is vast and includes the stories of survivors. While most such memoirs have dealt with experiences in concentration camps, those in this collection are by survivors–children who overcame the Nazi persecution while they were very young. The stories, collected in this book, bubbled up spontaneously, without an interviewer’s guidance; hence they represent the most permanent memories of their authors’ childhood experiences. The survivors wrote their own stories; hence this book provides a rare vantage point for the reader to look into the diverse lives of children during the Holocaust. Both professionals and adult survivors have often said, “The children were too young to remember.” They could not have been more wrong about that.
    “… The reader will find evidence that children were spared nothing in the Holocaust. The stories will describe children separated from parents to be sent to safe, though not nurturing, countries; of children who survived concentration camps; children who were hidden; children who survived starvation, ghettoes, bullets, bombs, murder, separation, everything the shoah threw at adults…
    “I was struck by the fact that the stories were not bitter, they did not seek revenge. I found the underlying thread in the purpose of the stories to be gifts to the world, given in the hope that the stories and the anthology would contribute to other children not having to suffer such events in the future” — Paul Valent, M.D., Melbourne, Australia.] 
  • Giulio Tiraboschi, Selvino. La storia, la cronaca, le memorie, Corponove, Bergamo, 2008 
  • Paul Valent, Child Survivors of the Holocaust, (1994, 2002)
    [“These testimonies disclose in poignant detail the devastating agony Jewish children throughout Europe experienced during the Holocaust: separation from families, frequent abandonment, starvation and illness, psychological isolation, and the loss of innocence. Each survivor’s story offers not only powerful evidence of Nazi brutality but also conveys the lasting trauma”. A pag. 145 si cita la casa di Sciesopoli.] 
  • Gioacchino Weintraub, Grazie. Il ricordo di un bambino ebreo durante la II Guerra Mondiale in Italia, Eurografica, Guardiagrele (Ch), 2003 
  • Adam Wexler, Un punto di vista piú largo, ed. fuori commercio, Rishon LeZion s.d. (prob. 2016)
  • Adam Wexler, J’étais cet enfant juif polonais: 1930-1945 (Io ero questo bambino ebreo polacco: 1930-1945), Editions L’Harmattan, 2005, 306 pagine
    [L’auteur revient sur sa vie en Pologne de 1930 à 1945, dans laquelle il mêle la grande Histoire et l’histoire quotidienne de tous ceux qui ont partagé son quotidien; les membres de sa famille, les amis, les compagnons d’infortune. Il décrit sa vie à Janowo, localité de Pologne à majorité chrétienne, la tension croissante jusqu’en 1939. Puis, le ghetto de Lodz, la vie d’une famille nombreuse où se côtoient tous les courants; religieux, bundistes, sionistes, communistes et son incessant combat pour rester en communication avec le monde extérieur. Mais bientôt le ghetto est liquidé et les survivants sont expédiés vers les camps. A pag. 296 si parla di Sciesopoli a Selvino e del custode Angelo Mazzoleni]
  • Ester Yotvat-Weiss, ימים ללא מרגוע (Giorni senza riposo) 
  • Moshe Zeiri, Aspettatemi e io ritornerò, 2016, Yad Vashem (lettere di Moshe Zeiri in ebraico)
  • Moshe Zeiri, Per restituire la vita ai Bambini di Selvino, 2016, (lettere di Moshe Zeiri in ebraico, versione ridotta)
  • Sidney Zoltak, My silent Pledge: A journey of struggle, survival and remembrance (Il mio impegno silenzioso), Miroland, Toronto (Canada), 2013, tradotto in italiano, come sotto indicato. 
  • Sidney Zoltak, Una tacita promessa. Il mio viaggio di lotta, sopravvivenza e memoria, Cremonabooks, 2020

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