La canzone “Sulla strada c’è un albero” è in lingua Yiddish e si intitola: “Oyfn veg shteyt a boym”.
Racconta di una madre che non fa volare il suo bimbo sull’albero della vita per averlo caricato di troppi vestiti.

Era la canzone preferita di Moshe Zeiri, anche se non voleva che venisse cantata a Selvino perché voleva che tutti i ragazzi imparassero l’ebraico e dimenticassero le loro origini, voleva che l’ebraico fosse la lingua comune della colonia e che il futuro dei suoi ragazzi fosse in Palestina. Ma spesso molti ragazzi, polacchi come Moshe, la cantavano e Moshe si univa a loro: sapeva che ai suo Bambini non avrebbe messo troppi vestiti per non impedire loro di volare verso la terra promessa di Eretz Yisrael!  

Sidney Zoltak, un Bambino di Selvino, che vive in Canada e che si ricorda bene quella canzone, ha voluto cantarla per noi con la sua voce profonda,  accompagnato alla chitarra dall’amico Aron Gonshor.
E’ il ricordo del maestro, Moshe Zeiri, il vero motore della vita a Selvino, l’educatore e padre dei Bambini di Selvino.
Le parole sono di Yitzik Manger e la musica di Shmuel Fischer, ma è un classico tema popolare.

OYFN VEG SHTEYT A BOYM

Oyfn veg shteyt a boym,
Shteyt er ayngeboygn,
Ale feygl funem boym
Zaynen zikh tsefloygn.

Dray keyn mayrev, dray keyn mizrekh,
Un der resht – keyn dorem,
Un dem boym gelozt aleyn
Hefker far dem shturem.

Zog ikh tsu der mamen: -her,
Zolst mir nor nit shtern,
Vel ikh, mame, eyns un tsvey
Bald a foygl vern…

Ikh vel zitsn oyfn boym
Un vel im farvign
Ibern vinter mit a treyst
Mit a sheynem nign.

Zogt di mame: – nite, kind –
Un zi veynt mit trern –
Vest kholile oyfn boym
Mir far froyrn vern.

Zog ikh: -mame, s’iz a shod
Dayne sheyne oygn
Un eyder vos un eyder ven,
Bin ikh mir a foygl.

Veynt di mame: – ltsik, kroyn,
Ze, um gotes viln,
Nem zikh mit a shalikl,
Kenst zikh nokh farkiln.

Di kaloshn tu zikh on,
S’geyt a sharfer vinter
Un di kutshme nem oykh mit –
Vey iz mir un vind mir!

– Un dos vinter-laybl nem,
Tu es on, du shovte,
Oyb du vilst nit zayn keyn gast
Tsvishn ale toyte…

Kh’heyb di fligl, s’iz mir shver,
Tsu fil, tsu fil zakhn,
Hot di mame ongeton
Ir feygele, dem shvakhn.

Kuk ikh troyerik mir arayn
In mayn mames oygn,
S’hot ir libshaft nit gelozt
Vern mir a foygl…

Oyfn veg shteyt a boym,
Shteyt her ayngebogen,
Ale feygl funem boym
Zaynen zikh tsefloygn…

SULLA STRADA SI TROVA UN ALBERO

Sulla strada c’è un albero,
com’è piegato e deserto,
tutti gli uccelli di quell’albero
sono volati via.

Girare ad ovest, girare ad est,
e poi ancora girare verso il sud,
e l’albero è rimasto solo
abbandonato alla tempesta.

Dico alla Mamma: “Senti,
se non stai sulla mia strada,
poi, uno e due,
io divento in fretta un uccello…

Mi siederò sull’albero
e mi farò cullare
durante l’inverno al conforto
di una bella melodia.”

E Mamma mi dice: “No, bambino mio”
e piange lacrime amare
“Che tu non voglia, sull’albero
ti potresti congelare.”

Allora dico: “Mamma, è uno spreco
dei tuoi begli occhi,
perché prima che tu lo sappia,
io sarò un uccello.”

E mamma grida: “Tu sei la mia corona,
tu dovresti ascoltare questo,
devi prendere una sciarpa con te,
per non avere freddo.

Devi indossare le galosce,
sarà un inverno rigido.
E prendere il cappello di pelliccia.
Altrimenti guai a me!

E mettere il tuo intimo caldo,
devi metterlo, stupido bambino,
Affinché non diventi un ospite
tra i morti…”

Alzo le mie ali, ma è faticoso…
Troppe, troppe cose
mi hai messo addosso, Mamma
e io sono il tuo debole bimbo alle prime armi.

Purtroppo non vedo dritto
negli occhi di mia Mamma,
il suo amore non mi ha permesso
di diventare un uccello …

Sulla strada c’è un albero,
com’è piegato e deserto,
tutti gli uccelli di quell’albero
sono volati via…

 


 

Translate »