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INCONTRO INTERNAZIONALE DEI BAMBINI DI SELVINO
15 – 29 Settembre 2015

CONFERENZA STAMPA: 9 SETTEMBRE 2015, ORE 12
Casa Della Memoria
Via Federico Confalonieri, 14, 20124 Milano
MM 5 Isola – MM2 / FS Garibaldi

Intervengono: Paolo Carrara, Marco Cavallarin, Filippo Del Corno, Enrico Grisanti, Roberto Jarach, Gadi Schoenheit.

Da almeno due anni l’Amministrazione Comunale di Milano segue con attenzione la vicenda della colonia “Sciesopoli” di Selvino (BG), della quale è stata proprietaria fino al 1990. Molti profughi della Shoah passarono per Milano, per Palazzo Odescalchi di via Unione 5, dove aveva sede la Comunità Ebraica Milanese. Da lì venivano destinati ai campi profughi in attesa di essere avviati verso la Palestina. Il Comune di Milano, nel 1945, destinò Sciesopoli di Selvino all’accoglienza di
800 bambini ebrei reduci dalla Shoah. Milano in quegli anni contribuì in maniera determinante alla vita di Sciesopoli. Oggi assume il Patrocinio dell’Incontro Internazionale dei Bambini di Selvino.
A 70 anni di distanza da quei giorni, i Bambini di Selvino ancora in vita vi fanno ritorno. Sono circa 60, e arriveranno con loro i discendenti di seconda e terza generazione. Per ricordare e per ringraziare.

Sciesopoli – la Casa dei Bambini di Selvino
Tra i molti luoghi trascurati dalla storia e dalla memoria è “Sciesopoli” di Selvino, colonia montana sulle Prealpi prossime a Bergamo. Il sito www.sciesopoli.com ne raccoglie la storia.
Caduti il fascismo e il nazismo, nel settembre 1945 una delegazione composta da Raffaele Cantoni (Presidente della Comunità Ebraica di Milano), Moshe Zeiri (dei Genieri “Solel Boneh” dell’Esercito Britannico) e Teddy Beeri (anch’egli della “Solel Boneh”) ottenne dal Sindaco di Milano, Antonio Greppi, in accordo con il CNL e il Prefetto Riccardo Lombardi, la colonia “Sciesopoli” per i bambini ebrei rimasti orfani, reduci dalla Shoah, scampati allo sterminio.
Centinaia di giovani profughi ebrei devastati nel corpo e nello spirito vi giunsero da ogni parte dell’Europa orientale. A Selvino essi trovarono “un paradiso a lungo sognato, un castello da fiaba e a fatica si rendono conto di essere liberi, rinati a nuova vita”. La popolazione di Selvino li accolse con generosità e ridonò loro il sorriso.
Dal 15 al 29 di settembre, a Selvino, Bergamo e Magenta, l’Incontro Internazionale dei Bambini di Selvino ne celebrerà il 70° anniversario, al quale siete naturalmente invitati a partecipare. Quei bambini, riportati alla vita, tra il 1945 e il 1948, con gli aiuti della Comunità Ebraica di Milano, del Comune di Milano (proprietario della colonia), dei militari della Jewish Brigade, della Solel Boneh, dell’Agenzia ebraica, del Joint, della Alyath Ha Noar e degli ex partigiani che avevano combattuto contro i
nazisti e i fascisti, partirono, in molti casi clandestinamente, per la Palestina mandataria dove si stava costruendo il futuro Stato di Israele.
Furono circa 800 i “Bambini di Selvino” che a “Sciesopoli” trovarono senso alle loro vite. Il Consiglio Comunale di Selvino ha ricevuto riconoscimenti ufficiali per l’ospitalità offerta dalla piccola città. Nel 1983 si stabilì il gemellaggio tra Selvino e il kibbutz dei Bambini di Selvino, Tze’elim.
L’edificio della vecchia colonia, capolavoro dell’architettura razionalista dell’arch. Paolo Vietti Violi, noto per l’ippodromo di San Siro e il velodromo Vigorelli, è oggi impraticabile, in stato di completo abbandono.
“Sciesopoli” è proprietà di una società immobiliare dal 1990. Il Comune di Selvino ha cercato di tutelarne la storica architettura ponendo dei vincoli. Il Ministero dei Beni Culturali sta esaminando la possibilità di porvi un vincolo più efficace. E’ reale il rischio che quell’edificio possa divenire oggetto di attività edilizie incongrue con la sua storia.
Si rischiava la dispersione di quella Memoria: nemmeno nelle scuole di Selvino si faceva cenno a quei fatti, nemmeno una lapide ricordava il passato e l’epopea dei giovani ebrei che di quel luogo furono ospiti, nulla che ricordasse la generosità dei selvinesi nei loro confronti, nulla che rendesse il luogo riconducibile alla storia della rinascita del popolo ebraico. La petizione “Perché Duri la Memoria di Sciesopoli – la Casa dei Bambini di Selvino” ha ridestato l’attenzione del mondo su Sciesopoli. Il Comune di Selvino ha promosso nelle sue scuole attività didattiche sull’argomento. La ricerca storica ha prodotto la Mostra “Sciesopoli – la Casa dei Bambini di Selvino 1945-1948” che aprirà i battenti a Bergamo, Sala Manzù, il 15 settembre 2015, ore 17. La targa che era stata apposta a
Sciesopoli nel 1984, è stata ritrovata presso l’Istituto Assistenza Minori e Anziani di Milano che gestì Sciesopoli fino al suo abbandono. Quella targa, oggi restituita al Comune di Selvino, troverà posto nel Museo / Memoriale dei Bambini di Selvino che aprirà a Selvino il 26 settembre prossimo. E davanti all’edificio verrà posto un pannello informativo della sua storia.
Sciesopoli di Selvino fu uno dei luoghi fondamentali della vicenda della Bricha (La fuga) e dell’Alyah Beth, uno dei campi profughi più significativi allestiti in Italia per Jewish Displaced Persons.
L’obiettivo è salvarne la Memoria di accoglienza e di umanità per trasmetterla ai più giovani.

Il documentario “Sciesopoli, un luogo della Memoria” di Enrico Grisanti, e la mostra documentaria “Sciesopoli – la Casa dei Bambini di Selvino 1945-1948” curata dall’archivista Bernardino Pasinelli, illustrano molti significativi frangenti della storia di Sciesopoli.

Per il Comitato Promotore
Marco Cavallarin
mcavallarin@gmail.com
tel. 333.4620788
www.sciesopoli.com

PS: E’ disponibile su richiesta materiale fotografico in formato elettronico.

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